“Tutta l’aria è piena di immagini erranti”, la mostra di Bruno Mangiaterra al Centro studi Osvaldo Licini

MONTE VIDON CORRADO – Domenica 26 maggio alle 17.30 al Teatro Comunale si terrà l’inaugurazione della mostra di Bruno Mangiaterra “Tutta l’aria è piena di immagini erranti” a cura di Daniela Simoni e Nunzio Giustozzi, allestita nelle sale del Centro Studi Osvaldo Licini, che comprende anche due installazioni, una nella Casa Museo e l’altra sul terrazzo panoramico adiacente a Casa Licini.

La mostra, che ha il patrocinio del Comune, comprende opere che vanno dai primi anni settanta ad oggi, una ricerca di matrice concettuale, che affonda le radici nell’arte delle neoavanguardie, una sperimentazione nelle tecniche e nei materiali senza mai rinunciare al saper fare pittorico. Una pittura non decorativa quella di Mangiaterra, ma fondata sulla riflessione riguardo tematiche esistenziali, una pittura che rivela una profonda sororità con la poesia.

«La parola poetica assume nell’arte di Mangiaterra diverse declinazioni: è una parola performativa sul piano segnico e semantico, diventa lucido oggetto, concreto, talvolta nomina, altre evoca o interroga. Spesso l’artista usa l’alfabeto greco, le lettere levitanti dipinte o tracciate con il neon – come quello che ci accoglie nell’atrio della Casa Museo Licini – sono frammenti viventi delle nostre origini, ci riportano alla fase aurorale del pensiero quando la conoscenza avveniva nella forma del mito o dell’intuizione lirica»- scrive Daniela Simoni.

«Sin dalla prima presa di coscienza critica sull’arte – afferma Giustozzi – Mangiaterra si immedesima, quasi per metempsicosi, nella soave figura del Sonno alato, il bellissimo giovane della mitologia, greca come la lingua geniale cui ancora affida il pensiero che articola per le sue creazioni. Con alle tempie le piume della leggerezza si leva in volo per liberarci dai nostri stati di costrizione emotiva alla conquista della libertà interiore».

A proposito della mostra a Monte Vidon Corrado Mangiaterra commenta: «Un mio sogno è quello di vivere dentro quel paesaggio interiore accompagnato da un pensiero errante che il luogo conserva non solo nei suoi più profondi significati ma nell’essere stato spazio esistenziale di un uomo sensibile, grande pensatore, artista pittore, amante della parola e del segno e soprattutto profondamente umano».

Bruno Mangiaterra è nato nel 1952 a Loreto nelle Marche dove tuttora vive e lavora. Negli anni dello studio ha frequentato artisti e critici d’arte contemporanea ed esposto alle prime mostre. Fin dal 1973, studente all’Accademia di Belle Arti di Urbino, lavora ininterrottamente presentando il proprio lavoro in rassegne personali e collettive, in Italia e all’estero. Ha realizzato libri d’arte e cartelle d’incisioni con testi poetici e filosofici di autori contemporanei.

L’esposizione rimarrà aperta fino al 23 giugno.