Comunità di Capodarco e UniMC insieme per il diritto alla comunicazione delle persone con disabilità complesse

CAPODARCO DI FERMO – La Comunità di Capodarco di Fermo collabora da diversi anni con l’Università di Macerata, un rapporto che nel corso del tempo ha validato quel “fare comunità” divenuto l’agire educativo di questa consolidata realtà presente nel territorio da quasi 60 anni.

Con l’UniMC e in particolare con la cattedra di Pedagogia e didattica speciale della professoressa e prorettrice Catia Giaconi, è stato avviato da tempo un progetto sulla creazione di ambienti comunicativi accessibili che avrà seguito con la predisposizione di sistemi di Comunicazione Aumentativa e Alternativa (CAA) all’interno della Comunità Sant’Andrea (Casa Mauro), il dopo di noi inaugurato il 25 maggio 2024 che accoglierà giovani con disabilità psico-fisiche gravi e gravissime.

«Capire, anche dove sembra impossibile, se una persona con gravissima disabilità psico-fisica ci sta dicendo sì o no- spiegano i responsabili del progetto-, cambia la vita di quella persona». Risulta essenziale poter garantire il diritto alla comunicazione e all’autodeterminazione. Il progetto si prefigge di studiare nuovi percorsi di sviluppo a partire dalla presenza e dalla formazione di figure come caregiver, educatori e professionisti. Ad occuparsi del percorso insieme agli operatori e responsabili della Comunità di Capodarco sarà Ilaria D’Angelo, giovane volto UniMC e ricercatrice nella cattedra della dottoressa Giaconi.

È lei a spiegare di cosa si tratta: «Nel progetto di Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA) presso la Comunità Sant’Andrea (Casa Mauro), ci impegniamo a creare un ambiente inclusivo e comunicativo per le persone con disabilità complesse. Implementiamo sistemi e strumenti che aiutano queste persone a comunicare meglio, sia attraverso dispositivi a bassa e alta tecnologia, sia formando i partner comunicativi. Inoltre, all’interno della struttura, in riferimento ai diversi spazi (come il salone, le camere da letto, la cucina ecc.) saranno allestiti codici comunicativi, quali targhe, oggetti, Pecs ecc. al fine di esplicitare la finalità e l’uso di quegli ambienti e poter lavorare sugli elementi dell’anticipazione. Accanto a queste attività che riguardano propriamente la costruzione di ambienti comunicativi accessibili, potenzieremo la stanza sensoriale con arredi e dispositivi che promuovono il ribilanciamento sensoriale, ma anche comfort e sicurezza».

«Il nostro obiettivo- prosegue nella spiegazione la D’Angelo- è migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità complesse, fornendo a loro e ai loro partner comunicativi gli strumenti necessari per comunicare efficacemente e sentirsi così parte attiva della comunità. La comunicazione è un diritto fondamentale e vogliamo assicurare che ogni individuo possa esprimersi, essere compreso e partecipare attivamente alle attività quotidiane. Crediamo che un ambiente ben progettato e un supporto adeguato possano fare la differenza nella vita di queste persone».

«Lavoriamo a stretto contatto con esperti, operatori e caregiver per identificare, personalizzare e implementare i codici di CAA più adatti. Co-progettiamo agende giornaliere e passaporti comunicativi, strumenti che aiutano a gestire la comunicazione e le attività quotidiane. Formiamo operatori, genitori e caregiver ai principi della CAA al fine di poterci allineare nelle strategie di lettura e risposta ai bisogni comunicativi delle persone con disabilità. Inoltre, nella stanza sensoriale, utilizziamo arredi specifici e tecnologie avanzate per creare un ambiente rilassante e stimolante. Infine, monitoriamo e valutiamo costantemente l’impatto del nostro lavoro per assicurarci che stiamo davvero migliorando la qualità di vita delle persone che “Casa Mauro” accoglie e accoglierà».