Crisi del settore moda, Caranfa e Mattiozzi: «Qualche passo avanti, ma il settore è stanco di pacche sulle spalle»

CNA – «Finalmente si inizia a parlare concretamente di crisi della moda anche sui tavoli di lavoro nazionali. Il settore è stanco di pacche sulle spalle, di sentirsi definire ambasciatore del Made in Italy del mondo senza ottenere reali risposte di fronte alle forti criticità che sta attraversando da mesi e che ne mettono a rischio la vera tenuta». Così il direttore CNA Fermo Andrea Caranfa e il presidente CNA Federmoda Fermo Paolo Mattiozzi, all’indomani del tavolo convocato dal ministero delle Imprese e del Made in Italy, al quale hanno preso parte il presidente CNA Federmoda nazionale Marco Landi e, per le Marche, l’assessore Andrea Maria Antonini, delegato a rappresentare tutte le regioni e le province coinvolte.

«Rimane la preoccupazione sul fronte degli ammortizzatori sociali – rimarcano Caranfa e Mattiozzi – per la necessità di affrontare le criticità di alcune fasi della filiera e laddove le ore di cassa integrazione sono prossime al termine o già esaurite. Conclusa la fase di risposte emergenziali – sottolineano – sarà necessario lavorare per rafforzare il sistema produttivo a partire dalle filiere e affrontando i nodi cruciali dell’internazionalizzazione, della formazione, della transizione ecologica e digitale delle imprese».

«Apprezziamo il lavoro svolto dalla Regione Marche per portare all’attenzione del Governo la grave situazione in cui versa il mondo della manifattura della moda – proseguono — un’azione sinergica partita dai territori, dai distretti che è arrivata fino a Roma. Le misure presentate dal ministro Adolfo Urso recepiscono alcune nostre sollecitazioni, soprattutto riguardo la richiesta di moratoria sui finanziamenti garantiti alle imprese. Bene i passi avanti fatti sull’annosa questione dei crediti d’imposta per attività di ricerca e sviluppo: è stato annunciato un meccanismo di paga/stralcio al 50% per le aziende oggetto del provvedimento di restituzione. Questo intervento dovrà essere proporzionato al mondo della piccola impresa».

La richiesta di moratoria dovrebbe trovare conferma in una circolare inviata dall’Abi agli istituti di credito su impulso del Mimit, da cui ci si attende una procedura automatica di moratoria per tutte le tipologie di finanziamento e per tutte le aziende che ne facciano richiesta e non solo per quelle in conclamato stato di difficoltà.