Yuasa, Zhukouski chiama a raccolta i tifosi: «Avremo bisogno di voi». Ufficiale l’acquisto di Schalk

GROTTAZZOLINA – C’è un unico modo possibile per approcciarsi alle sfide con i migliori, ed è migliorare costantemente se stessi. Lo sa bene la Yuasa Battery, che nei test estivi sin qui disputati ha capito a chiare lettere cosa significa confrontarsi con qualunque team di Superlega e cosa è necessario fare per uscirne senza le ossa rotte: stare sempre sul pezzo, dare tutto, e non abbassare mai la guardia. Non è facile, è stressante, soprattutto per una neopromossa che a certi livelli di gioco non è ancora avvezza, ma non c’è altra via. Anche perché se alcune squadre che la formazione grottese si troverà ad affrontare hanno potuto puntare molto sulla continuità dei propri interpreti rispetto alla scorsa stagione, Grottazzolina ha giocoforza dovuto cambiare tanto e, sebbene sia dotata di elementi cui la categoria regina indubbiamente appartiene, deve ancora diventare squadra e crescere parecchio.
«Dobbiamo farlo in fretta però – dice coach Ortenzi – e con l’atteggiamento giusto, imparando ad essere un po’ meno frenati e meno preoccupati, perché è un fattore importante». Ed è vero, perché solo lavorando solo ma con la giusta serenità i risultati potranno arrivare. «Avere dei momenti di difficoltà in questa categoria è una cosa che sappiamo che potrà succedere, ma dobbiamo diventare più bravi nel gestirla, essere più pazienti e restare lì attaccati perché poi le occasioni abbiamo visto che capitano anche a noi. Essere disposti anche a sopportare la frustrazione di qualche momento vuoto è la chiave». Anche perché, per larghi tratti del precampionato, la squadra ha sempre dimostrato di potersela giocare. «Abbiamo del potenziale e dobbiamo riuscire ad esprimerlo velocemente – prosegue il coach fermano -. Questi ragazzi sono agonisti e sanno stare in campo, sono sicuro che ora che il livello della competizione si alzerà sapranno farsi trovare pronti».
A fargli eco è uno degli elementi più esperti del team, il regista croato Zhukouski: «Stiamo lavorando veramente bene secondo me, in allenamento il livello è alto ma nei test non sempre siamo riusciti a trasferirlo in campo, anche per merito degli avversari. Nessun dramma, non abbiamo sfruttato le nostre occasioni ma i confronti servono proprio per vedere dove è necessario migliorare». Primo fra tutti, scrollarsi di dosso un po’ di paura: «Dobbiamo abituarci al punto a punto, e lì migliorare in lucidità e tranquillità, serve mente fredda e cuore caldo».

Voltare pagina dunque, e preparare con serenità la partita contro Monza, esordio ufficiale in Superlega per la Yuasa Battery in programma per domenica 29 settembre alle ore 19: «La spinta del PalaSavelli sarà sicuramente un fattore importante per noi, cercheremo di fare bene e di far divertire ma avremo anche un gran bisogno di voi».

Matteo Schalk

Il mosaico della Yuasa Battery in vista della prossima Superlega mancava ancora di un tassello in posto quattro, e ad una settimana dall’avvio ufficiale del campionato ecco l’ufficialità: è Matteo Schalk l’ultimo volto nuovo del team allenato da coach Massimiliano Ortenzi.

Francese classe 2002, Schalk nasce ad Armentieres ma già a tre mesi lascia la città, e si sposterà spesso durante l’infanzia essendo “figlio d’arte”: la sua è infatti un’intera famiglia dedita al volley, con suo padre Marc che ha alle spalle oltre vent’anni di carriera in Serie A vissuta per lo più in Francia, con però anche tre stagioni in Belgio al Knack Roeselare; anche sua madre Virginie è stata giocatrice professionista, mentre sua sorella Maeva (di tre anni più giovane) è una stella emergente della Serie A femminile transalpina.
Aggregato al gruppo già da diverse settimane, l’ufficializzazione di Matteo Schalk a Grottazzolina tardava ad arrivare non perché il ragazzo fosse in prova o altro: semplicemente si doveva aspettare la risoluzione di una questione burocratica legata al fatto che lo stesso Schalk, dopo essersi messo in mostra nell’ultima stagione nelle fila del Nizza, era stato da tempo contrattualizzato con un biennale da parte del Nantes. Nell’immediato ridosso dell’avvio di stagione, però, arriva la doccia fredda: il Nantes si è infatti trovato costretto a rinunciare all’iscrizione al massimo campionato francese. A quel punto si è creata l’opportunità, per il club presieduto dal presidente Romiti, di dare fiducia ad un ragazzo la cui carriera, nell’ultima stagione, è parsa in netta ascesa. Occorreva però aspettare che i tempi maturassero per poter formalizzare un’operazione del genere, ed ora ecco l’ufficialità.

La carriera di Matteo Schalk ha avvio nella seconda squadra di Cannes, città in cui ha vissuto dai 10 anni in poi e che lui stesso considera la sua città. Lì rimane fino al 2020, per poi volare in Canada, a Quebec, dove rimane per un biennio frequentando la Université Laval Rouge et Or giocando nel relativo team. Quindi il rientro in patria, dove a Nizza fa la spola fra prima e seconda squadra fino ad affermarsi, nell’ultima stagione, nel main team allenato da Eric Montagnon. Alla fine chiuderà la sua stagione con 75 set disputati, promosso titolare a partire dalla settima giornata e da lì pressoché costantemente in campo, con un crescendo di rendimento e di personalità che convincono il Nantes a contrattualizzarlo offrendogli peraltro i galloni della titolarità. Il resto è storia recente, con il giovane transalpino dal nome italianissimo che tuttavia non ha alcuna intenzione di rimpiangere il passato, ma è anzi proiettato con decisione al futuro, coincidente con una formidabile opportunità di mettersi in mostra nella Superlega italiana: «Quando ho avuto l’opportunità di venire a giocare nel miglior campionato di pallavolo del mondo non ci ho pensato due volte e ho accettato subito, la Superlega è sempre stato il mio obiettivo numero uno. Onestamente non mi aspettavo una chiamata ora, alla fine dell’ultima stagione mi immaginavo ancora per qualche anno nel campionato francese, il tempo di costruirmi come giocatore affermato per poi provare ad entrare nei migliori campionati del mondo con un ruolo importante e di responsabilità. Sono felice che questa fantastica opportunità sia arrivata prima del previsto, e farò del mio meglio dentro e fuori dal campo per portare qualcosa di speciale alla squadra e al club per poter arrivare il più in alto possibile».