Inaugurata la mostra “Children” con oltre 50 fotografie del celebre fotografo americano Steve McCurry

FERMO – Torna a Palazzo dei Priori di Fermo il nuovo appuntamento con “Il tempo delle mostre”, questa volta dedicato all’arte del celebre fotografo americano Steve McCurry. Da venerdì 20 dicembre 2024 al 4 maggio 2025 le sale del Palazzo ospitano la mostra “Steve McCurry – Children”, ideata e curata di Biba Giacchetti. La mostra inaugura un percorso emozionante sull’infanzia vista attraverso l’obiettivo di Steve McCurry, uno dei fotografi più amati al mondo. Con oltre 50 fotografie, il pubblico avrà l’occasione di ammirare l’unica esposizione tematica interamente dedicata ai bambini, realizzata nell’arco di quasi cinquant’anni di carriera. Le immagini, provenienti da ogni angolo del mondo, ritraggono i più piccoli in scene di vita quotidiana, offrendo un omaggio a questo periodo straordinario della vita.

La mostra è promossa dal Comune di Fermo con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo, in collaborazione con Orion57, partner Mus-e del Fermano. L’organizzazione è affidata a Maggioli Cultura e Turismo. L’inaugurazione della mostra si è svolta giovedì 19 dicembre alle ore 17.00 alla presenza del Prefetto Edoardo D’Alascio e delle autorità civili e militari. Il Sindaco Paolo Calcinaroha sottolineato “il regalo con questa mostra che la città fa alla comunità ed al territorio, un grande fotografo di cui sarà possibile ammirare le opere dedicate al tema dell’infanzia, uno sguardo sul mondo, un evento culturale che fa parte dell’ampia offerta di iniziative del Natale di Fermo, ma che potrà essere visitato fino a maggio 2025 proprio per dar modo a più persone possibili di vedere un’esposizione che tanto successo ha riscosso in altre città per come racconta l’umanità. Un grazie all’assessore Micol Lanzidei ed a Maggioli Cultura per questo evento che ha subito suscitato richiamo ed interesse”.

“Una mostra che è un evento culturale di grande portata per una serie di motivi – ha detto l’assessore alla cultura Micol Lanzidei: attesta il successo della partnership pubblico-privato come visto con la mostra dei vinili, conferma la scelta sempre vincente di puntare sulla qualità, dimostra come la destagionalizzazione sia premiante e non penalizzante, valorizza i rapporti umani e si conforma alle esigenze del territorio. Questi occhi di bambini dimostrano come la fotografia sia un’arte che apre la città alla contemporaneità ed al futuro, dopo aver onorato il trittico di maestri celebrati in questi anni da Fermo. Un grazie a Maggioli ed agli Uffici Comunali”.

Spiega Steve McCurry: “Ho avuto il grande privilegio di fotografare i bambini di tutto il mondo e ora che ho una figlia anch’io apprezzo ancora di più la loro energia, la loro curiosità, le loro potenzialità. Nonostante il contesto difficile in cui molti di loro nascono, i bimbi hanno la capacità di giocare, sorridere, ridere e condividere piccoli momenti di gioia. C’è sempre la speranza che un bambino possa crescere e cambiare il mondo.”

A Fermo una straordinaria galleria di ritratti esplora tutte le sfaccettature dell’infanzia, accomunate da un elemento universale: lo sguardo dell’innocenza. I bambini immortalati da McCurry, pur diversi per etnia, abiti e tradizioni, condividono la stessa energia inesauribile, la gioia di vivere e la capacità di giocare anche nei contesti più difficili, spesso segnati da povertà, conflitti o condizioni ambientali estreme. Il visitatore sarà guidato in un viaggio ideale accanto a McCurry, attraverso paesi come India, Birmania, Pakistan, Tibet, Afghanistan, Libano, Etiopia e Cuba.

Spiega la curatrice Biba Giacchetti: “Ogni immagine offre uno spaccato delle condizioni sociali più disparate, rivelando una condizione umana universale fatta di sentimenti comuni e sguardi che affermano la stessa dignità. Incontriamo bambini profughi e lavoratori, giovani che trasformano un cannone arrugginito in un gioco, che rincorrono un pallone sotto la pioggia, che creano musica con chitarre fatte di materiali di scarto. Bambini che vivono nelle grandi metropoli o nei villaggi più remoti, protagonisti di storie di gioia e aggregazione, solitudine e resilienza, solidarietà e stupore”.

La mostra racconta storie di gioia, resilienza, famiglia e amicizia, immortalate con empatia e rispetto. Tra le immagini più iconiche spicca quella della piccola afghanaritratta in un campo profughi nel 1984, diventata un simbolo universale delle sofferenze inflitte dalla guerra. Questo scatto precede di anni la stesura della Carta dei Diritti dei Bambini, approvata dalle Nazioni Unite nel 1990, e continua a testimoniare l’urgenza di tutelare l’infanzia in tutto il mondo. In questo scenario globale, McCurry vuole anche sensibilizzare il pubblico sul tema dello sfruttamento infantile. Nei suoi viaggi, soprattutto in Asia, ha documentato le vite di molti bambini costretti a lavorare quando dovrebbero giocare o frequentare la scuola. “La visione dell’infanzia di McCurry è varia e diversificata, proprio come lo sono i bambini nel mondo. Eppure, ovunque si posi il suo obiettivo, emerge un messaggio chiaro: finché ci sono bambini, c’è speranza”, afferma Owen Edwards, critico fotografico. Attraverso le sue immagini, McCurry cattura l’eterna resilienza dei bambini, la loro capacità di trovare gioia anche nelle situazioni più difficili. Un esempio è lo scatto dei bambini che giocano su un carro armatoarrugginito, trasformando uno strumento di morte in un giocattolo, oppure quello in cui giocano con delle ruote sotto antichi esemplari di baobab in Madagascar, venerati per la loro età e la capacità di immagazzinare acqua durante i periodi di siccità. Il loro è un modo di divertirsi semplice e accessibile, seppur in un contesto con risorse sempre più limitate. Lo stile di vita dei bambini, specialmente nel sud del mondo, è infatti minacciato anche dal cambiamento climatico, che troppo spesso impedisce loro di avere condizioni di vita sostenibili. Ma i bambini, come sappiamo, sono sempre in grado di approcciarsi ai contesti più anomali con estrema creatività. “Non c’è ideologia o filosofia alla base del loro gesto: solo il desiderio di gioco e leggerezza”, prosegue Edwards.

 

Grazie alla sua capacità narrativa, ogni fotografia diventa una finestra sulla vita dei soggetti, capace di trasmettere autenticità, spensieratezza e purezza. La mostra si apre con una serie di ritratti intensi e si snoda attraverso immagini che alternano guerra e poesia, sofferenza e gioia, stupore e ironia.

Steve McCurry, uno dei più grandi maestri della fotografia contemporanea, è una figura iconica capace di raccontare il nostro tempo con profondità e poesia. La mostra a Palazzo dei Priori di Fermo è arricchita da un video esplicativo sulle esperienze vissute da Steve McCurry nei suoi reportage e sul suo rapporto con la fotografia.

“Steve McCurry – Children” è più di una mostra: è un viaggio nei ricordi della nostra stessa infanzia, una riflessione profonda sulle responsabilità di ciascuno verso le nuove generazioni. In ogni scatto ritroviamo un invito a costruire un futuro più giusto, consapevoli che il cambiamento inizia dalle azioni del presente.