Approvata all’unanimità la “mozione Putzu” contro l’impianto a biometano in zona Paludi a Fermo

MOZIONE – Il Consiglio regionale delle Marche ha approvato all’unanimità una mozione presentata come primo firmatario dal consigliere Andrea Putzu, e sottoscritta dai colleghi di maggioranza Marinangeli e Marcozzi, in merito alla realizzazione di un impianto per la produzione di biometano nel Comune di Fermo in zona Paludi. La mozione pone l’accento sulle criticità e le preoccupazioni legate a questo progetto, evidenziando l’importanza di una valutazione accurata e approfondita delle conseguenze ambientali, sociali ed economiche per il territorio.

«Siamo soddisfatti – dichiara Putzu – dell’approvazione all’unanimità di questa mozione, che rappresenta un passo fondamentale per la tutela del nostro territorio. La realizzazione di un impianto a biometano in una zona di elevato valore paesaggistico e non solo come quella interessata non può avvenire senza un’attenta valutazione dei rischi e degli impatti ambientali. Confidiamo che le autorità competenti svolgano tutti gli approfondimenti necessari per garantire il rispetto e la salvaguardia del nostro patrimonio ambientale e culturale. Abbiamo anche votato la mozione del Partito Democratico presentata sempre su questo impianto a Biogas perché la politica su questi temi deve unirsi perché bisogna anteporre gli interessi del territorio a quelli dei vari partiti».

Un importante segnale, quello del voto unanime, volto a tutelare un’area di particolare pregio paesaggistico, situata nell’ansa del fiume Tenna, che verrebbe gravemente compromessa dalle esalazioni, dal rumore continuo del funzionamento dell’impianto e dal passaggio dei carichi di letame. Inoltre, l’area interessata è vicina a un sito culturale e religioso di grande importanza non solo regionale, il complesso abbaziale del Monastero di San Marco alle Paludi, risalente al secolo XI.

Nello specifico, la mozione approvata chiede l’impegno della giunta regionale a sollecitare l’Amministrazione comunale di Fermo ad avviare approfondimenti tecnici e amministrativi per verificare la correttezza della procedura semplificata e considerare l’annullamento del silenzio assenso, garantendo la regolarità del processo autorizzativo, oltre che richiedere valutazioni ambientali e sanitarie specifiche del caso.