PD – «Abbiamo letto le dichiarazioni di questi giorni del Consigliere regionale Andrea Putzu, che, indossato l’elmetto, si lancia in battaglia, spaziando dal servizio di Report sul caso Atim, fino alla venuta nelle Marche del Presidente nazionale del PD Stefano Bonaccini. Ci rendiamo conto, e gli diamo atto del coraggio ( o dell’inconscienza), con il quale tenta di difendere una barca, quella di Acquaroli, che fa acqua (scusate il gioco di parole) da tutte le parti, ma è un compito veramente arduo per tutti». Inizia così la nota scritta da Patrizia Canzonetta e Faiano Alessandrini, membri della segreteria regionale Pd.
«Putzu, prima apostrofa la trasmissione Report come un programma di “Comunisti al servizio del PD”, senza nulla argomentare nel merito della vicenda Atim, poi aggiunge che il PD “ha fatto una brutta figura!”. Eppure gli basterebbe farsi un giretto in qualche bar, leggere qualche giornale che nonostante i finanziamenti della Regione continua a fare il suo mestiere onestamente, oppure leggere i commenti sotto al proprio articolo, per farsi una idea esatta di chi “ha fatto una brutta figura” con la trasmissione dell’altra sera! I più parlano di un Acquaroli incapace di spiegare dove sono andati a finire i soldi dei Marchigiani passati per Atim, scomposto e con la bava di Forlaniana memoria alla bocca – continuano -. Questo è ciò che i Marchigiani hanno visto e percepito, al di là delle difese d’ufficio! Chi ha fatto una brutta figura? Ma se nel caso Atim il compito è difficile, addirittura da “Mission impossible” è quando tenta di dipingere un quadro idilliaco della sanità Marchigiana, peraltro estrapolando strumentalmente dati vecchi di ben dieci anni da un contesto più generale. In questo caso, se veramente ha voglia di farsi un giro nei bar di cui parlavamo prima o nei mercati, a raccontare alla gente che tutto va bene grazie al governo Acquaroli, che non ci sono più le liste d’attesa, ed in alcuni casi è proprio vero visto che sono addirittura chiuse ed è impossibile prenotare, che la mobilità passiva verso altre regioni è stata ridotta, ma ben 50 milioni di euro vanno proprio verso l’Emilia Romagna di Bonaccini, nonostante gli stessi organi di stampa e la corte dei conti dicano il contrario, gli consigliamo vivamente di portarsi una guardia del corpo, potrebbe rischiare seriamente la propria incolumità, e non glielo auguriamo di certo».
«Ma se su questo il nostro eroe alza ad arte il polverone per nascondere l’evidenza, e rientra nel gioco della politica che ben conosce, risulta invece grave l’incompetenza che dimostra sui temi economici. Temi che dovrebbe saper padroneggiare, visto l’importante ruolo che ricopre, quale Presidente della commissione Consiliare attività produttive. Al Consigliere Putzu, per rendersi conto del disastro economico prodotto dalla sua giunta regionale, sarebbe sufficiente leggere i dati prodotti dalla stessa giunta in sede di bilancio 2025/2027 – spiegano -. Nell’anno 2024 l’export marchigiano è crollato del 19,2%, mentre quello Italiano è sostanzialmente stabile (-0,2%), così come quello Emiliano (-1%). Nel 2023 l’export marchigiano era calato di un pesante -13,9%, mentre quello Emiliano era cresciuto del 1,1%. Per quanto riguarda il PIL sia il 2023 che il 2024 segnano una sostanziale stagnazione, +0,3%, rendendo le Marche maglia nera a livello nazionale per due anni di fila, mentre l’Emilia Romagna cresceva rispettivamente dello 0,7% e dello 0,9%. Anche le Marche, un tempo, crescevano con performance tra le migliori in Italia, nel 2018, per esempio, registrava un +3%. Possiamo continuare con il dato della produzione industriale, che vede le Marche in pesante calo sia nel 2023 (-3,3%) che nel 2024 (-3,8% nell’ultimo trimestre), mentre sempre in Emilia Romagna il dato rimane stabile».
«Putzu dovrebbe preoccuparsi non tanto di fare improbabili comparazioni con l’Emilia Romagna, su molti aspetti, dal punto di vista economico-produttivo, della sanità e del turismo assolutamente irraggiungibile per le Marche, ma tentare di trovare soluzioni per invertire una tendenza che vede le Marche nella fase post covid agli ultimissimi posti in Italia a causa della totale assenza di politiche industriali e per l’evidente fallimento dei provvedimenti messi in atto dalla Giunta Acquaroli, a partire dalla riforma sanitaria e da Atim – concludono -. Infine, Putzu rimprovera a Bonaccini di essersi dimesso prima della scadenza da Presidente della Regione per un posto al parlamento europeo. Facciamo presente al consigliere regionale Putzu, che dovrebbe saperlo, che nelle regioni non c’è il commissariamento in caso di dimissioni del Presidente, sia la Giunta che l’assemblea rimangono in carica per gestire gli affari correnti fino alle successive elezioni, che in Emilia Romagna si sono tenute dopo appena quattro mesi. Ci parli invece del Sindaco di Genova fatto dimettere in fretta e furia dalla Meloni per candidarlo alla Regione, facendo così commissariare il Comune di Genova per ben 8 mesi».