FERMO – «Siamo preoccupati dalle conseguenze che l’introduzione dei dazi americani potrebbe determinare sul nostro sistema produttivo e in particolare su artigiani, micro e piccole imprese italiane, sempre più internazionalizzati». Così il Presidente CNA Fermo Emiliano Tomassini e il Direttore Generale CNA Fermo Andrea Caranfa all’indomani della conferma della reintroduzione dei dazi da parte dell’amministrazione americana guidata da Donald Trump. «In particolare – aggiunge Tomassini – a preoccuparci è la possibile guerra commerciale che questa azione andrebbe ad innescare, generando quindi incertezza, diminuendo produzione e consumi sul territorio nazionale. Senza contare l’impatto sul calo dell’inflazione che si sta registrando negli ultimi mesi e dei tassi di interesse per l’accesso al credito delle imprese».
Articoli farmaceutici, macchinari, prodotti della filiera moda e prodotti in metallo costituiscono lo zoccolo duro dell’export marchigiano verso gli Stati Uniti: «Se si considera che tra i beni più soggetti agli effetti dei dazi americani ci sono proprio i macchinari oltre ai veicoli, mentre calzature e altri articoli in pelle, prodotti farmaceutici, mobili e bevande sono molto meno soggetti a sostituzione anche nel lungo periodo – spiega Andrea Caranfa – si può ritenere che gli effetti dei dazi americani sulle esportazioni marchigiane si concentreranno sulle produzioni di beni strumentali e avranno effetti minori sugli altri punti di forza del nostro export».
La CNA di Fermo auspica che l’imposizione voluta dal presidente Trump sia finalizzata a ridiscutere i rapporti commerciali tra Usa ed Europa: «Speriamo in una rapida mossa del governo italiano prima che i dazi sprigionino i loro effetti, cosa che si concretizzerà nel giro di qualche settimana”» I vertici dell’associazione di categoria fermana ricordano che la sfida attuale ridiede nella ricerca di nuovi mercati, senza dimenticare la necessità di ridurre il peso burocratico nella Ue e di eliminare i freni allo sviluppo dell’economia introdotti negli ultimi anni da Bruxelles per cercare di favorire la crescita di produttività e competitività delle imprese europee.