FERMO – In merito alla notizia riportata da alcuni organi di Stampa nazionali e locali, sul “primato” del Fermano sulle morti per overdose (proporzione tra numero di decessi ogni 100mila abitanti) nel decennio 2013-2022, l’Ast Fermo ritiene «doverose alcune puntualizzazioni per un focus quanto più puntuale possibile sull’annosa problematica».
«Una dipendenza patologica è, per definizione dell’Oms, una “patologia cronica ad andamento recidivante” ad etiologia complessa, legata a fattori bio-psico-sociali. Il Servizio Territoriale per le Dipendenze Patologiche- si legge nella nota diffusa dall’Ast- elabora programmi terapeutici in favore di questi pazienti attraverso una equipe multiprofessionale e multidisciplinare composta da psichiatri, psicologi, assistenti sociali, educatori professionali, infermieri professionali, che quindi si fa carico delle problematiche dell’utenza a 360 gradi.
Se si parla di decessi per overdose da oppiacei, le persone in trattamento ricevono terapie sostitutive che di per sé rappresentano una protezione dalla overdose, sia per il meccanismo della tolleranza (fenomeno per cui l’organismo si “abitua” alla presenza della sostanza e quindi è meno esposto al rischio della overdose) sia per il meccanismo dell’affinità recettoriale: il farmaco metadone occupa i siti recettoriali degli oppiacei nel Sistema Nervoso Centrale con un legame molto più forte di quello dell’eroina e pertanto la sostanza illecita non è in grado di agire. Le persone che muoiono per overdose sono solitamente pazienti inseriti in programmi terapeutici residenziali che interrompono il programma dunque persone non in trattamento farmacologico e astinenti da un certo tempo dall’uso di eroina nelle quali quindi la tolleranza si è ridotta: la ricaduta con la dose a cui erano “abituati” precedentemente rappresenta di fatto una overdose.
Tornando all’analisi dei dati, la Relazione annuale al Parlamento è la principale fonte di informazione sul fenomeno delle Dipendenze Patologiche in Italia. Nelle Relazioni i dati sono calcolati su base regionale. Elaborare ulteriormente questi valori, di per sé già piccoli, su base provinciale significa andare ad operare con grandezze che non ha senso approcciare statisticamente. L’attenta analisi proporzionale dei dati è fondamentale per avere un quadro quanto più in linea possibile con la reale incidenza del fenomeno su scala territoriale. Nell’intervallo di tempo considerato si è registrata una evoluzione del fenomeno, con la comparsa di nuove sostanze e con un significativo incremento dell’uso di cocaina. Il dato relativo alla causa di morte – conclude l’Ast di Fermo- deve, oltretutto, tener conto dell’accuratezza della diagnosi.»