Donato dall’imprenditore Bracalente un nuovo ecografo per l’ospedale Murri

FERMO – Un nuovo importante macchinario per l’ospedale Murri di Fermo. Un ecografo moderno, uno strumento specialistico di ultima generazione del valore di 40 mila euro. E’ quello donato dall’imprenditore Enrico Bracalente, titolare di Nero Giardini, all’Unità Operativa di Chirurgia del nosocomio fermano.

«Tutto nasce da quando l’infermiere Luigi Volpi mi mette in contatto con le dottoresse Daniela Marra e Zuleyka Bianchi della chirurgia di Fermo che mi hanno rappresentato la necessità per il reparto di avere uno strumento che garantisse un elevato livello di prestazioni – ha raccontato il sindaco Paolo Calcinaro. Mi faccio da tramite e giro la richiesta a Enrico Bracalente che è stato sempre molto sensibile e vicino alla sanità in modo spassionato ed il suo sì è stato immediato: con grande magnanimità ha aderito subito ed oggi, grazie a lui, questo reparto è dotato di un’apparecchiatura essenziale. Il messaggio che arriva da questo gesto è molto chiaro: potrebbe essere un atteggiamento, verso il territorio, possibile da parte del mondo dell’impresa».

L’imprenditore Enrico Bracalente non è nuovo a gesti del genere ed ha dichiarato: «Sono sempre stato sensibile a queste donazioni per un motivo preciso: ho avuto tanto dal territorio e mi sento in dovere di ricambiare, quando vengo contattato rispondo positivamente, è importante spendersi per chi ha bisogno, ho già fatto altre donazioni. Il mio successo è grazie al territorio e ad esso devo essere riconoscente».

Gratitudine è stata espressa a nome del direttore Grinta e dell’Ast dal direttore socio sanitario ing. Alberto Franca che ha ricordato: «l’imprenditore Bracalente ha già fatto altre donazioni nel nostro ospedale e per i diversi reparti, oncologia, medicina, non si è mai tirato indietro e l’azienda lo ringrazia sentitamente: inseguire l’innovazione è faticoso, i professionisti hanno bisogno e necessità di avere dispositivi all’avanguardia e quando la società civile partecipa e contribuisce questo vuol dire attenzione e considerazione al valore della salute e della sanità del territorio».

Uno strumento assolutamente necessario delle cui specificità tecniche e utilità ha spiegato il primario di Chirurgia Dott. Silvio Guerriero: «noi avevamo bisogno di questa tecnologia, perché l’ecografo rappresenta un prolungamento del braccio del chirurgo nel senso che viene utilizzato come implementazione nell’attività di reparto. E’ un ecografo molto performante e si può utilizzare in sala operatoria e nella patologia epatobiliare, un navigatore nella funzionalità e nella chirurgia del fegato che è importante sia in reparto che in sala operatoria per approcciare gli organi al meglio ed in modo più sicuro».