“E morte non avrà più dominio”, a Porto San Giorgio lezione-spettacolo su Dylan Thomas

PORTO SAN GIORGIO – Cesare Catá esplora e racconta la poesia di Dylan Thomas e il senso del Natale in una lezione spettacolo con Simona Ripari. La serata si terrà lunedì 9 dicembre (ore 21,15, ingresso libero).

Partendo dai racconti che Dylan Thomas ha dedicato alla festa, rievocando i suoi ricordi di bambino nel Galles, la lezione “E morte non avrà più dominio” ripercorre la vita e l’opera di questo poeta visionario per esplorare i significati più profondi dei suoi scritti e per raccontare la sua icona leggendaria di autore ribelle e maledetto. Attraverso le sue pagine intrise di magia e di nostalgia, si propone un viaggio alla ricerca del senso del Natale nelle sue radici culturali, filosofiche, folkloriche e spirituali, tra le righe del suo testo “Conversazione sul Natale” recentemente pubblicato in Italia.

L’onorevole Giorgia Latini, vice presidente della Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera, ha scritto la prefazione del volume.

«Una festa come quella del Natale può essere così universale solo se coglie il senso profondo della nostra esistenza e l’atmosfera della rinascita introdotta da una ricorrenza, l’avvento di Gesù, che dopo secoli è ancora in grado di promettere un tempo nuovo – afferma Latini -. Il Natale è un momento di raccoglimento, di celebrazione della nascita di Cristo e di rinnovamento dei valori fondamentali della fede. In un’Europa sempre più secolarizzata, dove il Natale rischia di essere svuotato del suo significato originario per trasformarsi in una generica ‘festa d’inverno’, emerge la necessità di riscoprire e custodire questa eredità. Il Natale è un richiamo alla famiglia, alla solidarietà e alla speranza. Significa preservare l’identità e i valori che per secoli hanno unito e arricchito le nostre comunità».

All’evento saranno presenti anche il sindaco Valerio Vesprini, l’assessore alla cultura Carlotta Lanciotti, la dirigente della Regione Daniela Tisi e l’editore Ignazio Pappalardo.