Fermo, approvato il progetto di fattibilità per il miglioramento sismico del centro congressi San Martino

RICOSTRUZIONE – La giunta comunale di Fermo ha approvato il progetto di fattibilità tecnico-economica per avviare la procedura di appalto integrato per la progettazione esecutiva ed i lavori di recupero e miglioramento sismico del Centro Congressi San Martino, chiuso dopo il terremoto del 2016.

L’intervento beneficerà di un finanziamento di 7 milioni di euro dell’Ufficio del  Commissario straordinario del Governo per la ricostruzione che aveva ricompreso quest’opera nel “Nuovo Piano di Ricostruzione di Altre Opere Pubbliche per la regione Marche”, all’interno dell’ ”Elenco unico dei programmi delle opere pubbliche contenente le disposizioni organizzative e la definizione delle procedure di semplificazione e accelerazione della ricostruzione pubblica”,

«Approvato il progetto sull’l’intervento di recupero e adeguamento sismico di una splendida struttura, fondamentale per tanti utilizzi come l’auditorium San Martino – ha detto il sindaco Paolo Calcinaro. Sette milioni di finanziamento che ci arrivano dal post sisma e per i quali esprimo gratitudine al Commissario Guido Castelli, che conosceva l’importanza della struttura e la necessità di recuperarla. I lavori – prosegue il sindaco – potranno partire da qui ad un anno, dopo esecutivo e appalto. Non la vedrò terminata da Sindaco ma avrò l’onore di aver iniziato questa grande operazione».

«Il cambio di passo nella ricostruzione pubblica è il frutto di un grande lavoro di squadra con il Presidente Francesco Acquaroli e il sindaco Paolo Calcinaro, che ringrazio per come si è speso a favore del territorio – ha detto il Commissario per la ricostruzione Guido Castelli. Uno spazio così importante che viene riqualificato e reso nuovamente sicuro e fruibile dopo il terremoto è una bella notizia per tutto il Fermano. Stiamo costruendo, ogni giorno senza mai risparmiare il nostro impegno, il posto migliore in cui vivere. Sia per la comunità di oggi, sia per le generazioni future che speriamo possano restare a vivere nell’Appennino centrale, anche grazie alle opportunità che stiamo concretizzando con la ricostruzione e con gli investimenti a sostegno del tessuto sociale ed economico».