FERMO – La prima nella prima. E’ stata una prima volta di successo la collaborazione con la Fattoria Sociale Montepacini che ha curato il catering di accoglienza della serata di gala che ha preceduto sabato 16 novembre l’avvio della stagione lirica con “Un ballo in Maschera” di Verdi al Teatro dell’Aquila.
Insieme agli studenti dell’Alberghiero “Carlo Urbani” di Porto Sant’Elpidio, coordinati dal professor Mario Andreanacci, gli ospiti della Fattoria Sociale Montepacini, presieduta da Marco Marchetti, e sotto la guida delle chef Aurelio Damiani, hanno saputo curare al meglio il benvenuto degli ospiti della serata con pietanze e piatti preparati da loro appositamente per questo momento speciale.
A loro le congratulazioni ed i rallegramenti del sindaco Paolo Calcinaro che ha sottolineato come i ragazzi di Montepacini abbiano saputo accogliere tutti in modo veramente esemplare per una prima dell’opera che li ha visti protagonisti, per cui – ha ricordato il primo cittadino – «ogni spesa comunale è andata ad una realtà sociale che sostiene ragazzi con disabilità o fragilità».
«Il territorio protagonista, il sociale che unisce, le aziende locali che hanno dato il loro fattivo contributo per una serata che complessivamente rimarrà nella memoria di tutti grazie al sapiente e certosino lavoro di coordinamento e preparatorio dell’ufficio cultura del comune, guidato dal dirigente Giovanni della Casa – ha detto l’assessore alla cultura Micol Lanzidei – prima della Prima Montepacini ha dato lustro ad una serata in cui la città e la comunità si sono ritrovate a teatro, confermando quel senso di appartenenza e identitario che è proprio del teatro. La stagione 2024/2025 si è aperta con una serata inaugurale all’insegna della solidarietà e con il Teatro dell’Aquila che ha voluto sostenere il Progetto di Recupero del Forno Storico della Fattoria Sociale Montepacini volto a qualificare le opportunità di inclusione lavorativa di persone fragili e soggetti svantaggiati».
A rendere speciale il momento dell’accoglienza l’apporto fondamentale dell’azienda “180 gradi” – pane e dolci delle Marche, la musica degli allievi del Conservatorio Pergolesi ed il tocco di bellezza ad opera degli studenti del corso di scenografia del Liceo “Caro – Preziotti – Licini“, coordinati dalla profesoressa Tiziana Vallasciani, reduci dal periodo di alternanza scuola-lavoro in teatro con la residenza di allestimento della lirica.
Un grazie inoltre a:
Azienda agricola “Conti Maria” – Fermo
Azienda agricola Fontegranne – Belmonte Piceno
Azienda agricola “I Tuzi” – Ortezzano
Azienda agricola “Le Senate” – Altidona
Azienda vitivinicola “Vittorini” – Monsampietro Morico
Associazione Psiche 2000
Grafiche Fioroni
Salumificio Candido Passamonti – Monte Vidon Combatte
Sassetti Oleificio – Monte San Pietrangeli
Tenute Rio Maggio – Montegranaro
Terraprospera – Società agricola – Loro Piceno
Fonte di Palme
Top Catering srl
Il territorio protagonista non solo con una realtà sociale come Montepacini ma anche con la cultura che, in occasione della prima serata della stagione lirica, ha voluto lasciare un segno tangibile esponendo interventi restaurativi curati da professionisti locali, che hanno dato un tocco di fascino ad una prima d’incanto: esposte nell’atrio della biglietteria due aquile lignee dipinte ad olio su legno di abete. Dal 1830 cominciò l’uso di annunciare gli spettacoli non solamente coi manifesti, ma appendendo un’aquila in legno intagliata, la quale portava il titolo dello spettacolo e l’ora dell’inizio. Intervento di restauro è stato eseguito da Mirmex di Francesca Ascenzi (2024) e il supporto espositivo realizzato da Tre Elle s.r.l. (Daca Vetrine).
Nel prefoyer ha fatto sfoggio della sua bellezza il plastico del Teatro dell’Aquila, riproduzione in scala 1:40, risalente al periodo 1994-1997, realizzato da Marino Lambruschi: una fedele riproduzione del complesso architettonico che ospita il Teatro dell’Aquila, ricca di minuziosi dettagli e dotata di impianto elettrico con luci e meccanismi di movimento del fondale e delle tende di palcoscenico. L’Intervento di ripristino è stato eseguito da Mirmex di Francesca Ascenzi e il supporto del plastico è stato realizzato da Tre Elle s.r.l. (Daca Vetrine).
Al Teatro dell’Aquila è bene rivolgere gli occhi sopra al palcoscenico per ammirare l’antico orologio a tamburi, donato dalla famiglia Paccarone al Teatro, che si trova tra le due aperture sul soffitto sopra il boccascena che lasciano intravedere l’indicazione retroilluminata delle ore (in numeri romani da I a XII) e dei minuti (in numeri arabi). L’orologio a differenza di un orologio da torre o da edificio, è stato progettato per funzionare solo durante gli spettacoli teatrali e non a tempo continuo. All’inizio di ogni spettacolo veniva resettata in base all’orario corrente, caricati i quattro pesi, e lasciata andare per il solo tempo della durata di una carica (circa 8/10 ore). L’intervento di ripristino è stato eseguito da Gruppo De Santis Corinaldi.