Inaugurazione nuovo ospedale di Amandola, Castelli: «Un grande traguardo»

AMANDOLA – «L’imminente apertura del nuovo Ospedale dei Sibillini segna un passaggio epocale, un grande traguardo che mette in campo una nuova visione di sanità e conferma ulteriormente l’attenzione che il governo Meloni e la Regione Marche stanno riservando verso le aree interne colpite dal sisma». Così il Commissario straordinario Guido Castelli sull’inaugurazione, fissata per sabato 14 dicembre alle 11,30, della struttura che vede la luce in via Pian di Contro, nel comune di Amandola. 

Si tratta della più grande opera di edilizia ospedaliera delle Marche, nata per sopperire ai danni provocati dal sisma al vecchio edificio, per un costo totale di quasi 33 milioni di euro; 80 i posti letto disponibili, per quello che sarà un presidio di primo livello con dotazioni moderne, nel segno della sicurezza, dell’avanguardia e dell’efficienza.

«Abbiamo raggiunto un obiettivo davvero importante non solo per l’area del cratere Marche, ma per l’intera Regione, condiviso e fortemente voluto dal Presidente Acquaroli – continua Castelli -. L’opera, inizialmente finanziata con fondi sisma pari a 848.000 euro e 5 milioni di fondi solidali, ha segnato il vero cambio di passo quando insieme al Governatore, da Assessore al bilancio e con delega alla ricostruzione, la Regione Marche ha stanziato ulteriori 22,4 milioni di euro con fondi POR FESR. A questi sono aggiunti 3,2 milioni di euro per superare gli incrementi prezzi, senza indugio assegnati con intesa del Presidente in Cabina di coordinamento Sisma. Scelte fondamentali che hanno consentito di dare il necessario slancio ad un’opera a cui abbiamo creduto con forza e di arrivare, oggi, all’effettiva inaugurazione del nuovo ospedale, che sarà intitolato al Beato Antonio di Amandola».

«Sempre insieme al presidente Acquaroli, infine, siamo riusciti ad ottenere 1,4 milioni per la realizzazione della palazzina pre-triage, attualmente in fase di ultimazione per una migliore gestione delle possibili future pandemie e/o calamità – prosegue Castelli -. La visione strategica per le aree interne che condividiamo col governo di Giorgia Meloni ci sta guidando verso un modello di sviluppo diverso, anche a livello di sanità. Un modello futuribile, per la prima volta vicino a questi territori, reso possibile anche grazie al cambio di passo operato in materia di ricostruzione». 

«Una visione strategica lungimirante, integrata, che si realizza anche grazie al piano strade in fase di realizzazione con il programma NextAppennino e ReVita, in grado di rendere questi territori meno isolati – conclude – E’ grazie al Presidente Acquaroli se la realizzazione della pedemontana, collegamento fondamentale a cavallo di Maceratese, Fermano e Piceno che il territorio reclamava de decenni, diventa realtà».