Prevenzione delle malattie dell’apparato urogenitale, incontro con il dottor Giacomo Tucci organizzato dallo Iom

LIDO DI FERMO – L’istituto oncologico marchigiano, con la sua sezione fermana guidata dal presidente Licio Livini, continua nella sua missione di sensibilizzazione e screening della popolazione.

E’ previsto, infatti, per venerdì prossimo alle ore 21, presso il centro sociale di Lido di Fermo, un incontro con il dottor Giacomo Tucci, medico urologo e andrologo.

L’iniziativa rientra nella programmazione dello Iom in merito alla prevenzione delle malattie a maggiore prevalenza dell’apparato urogenitale, che ha il patrocinio del comune di Fermo. Il tutto con uno slogan breve quanto diretto: “ama la vita…difendila”.

«Procede speditamente – spiega proprio Livini – il programma 2024 dello Iom che fa della sua attività un modello culturale che vuole conseguire per conseguire e tutelare la buona salute. Le moderne ricerche scientifiche affermano che le chiavi della salute e della longevità dipendono per oltre il 50% dagli stili di vita. Significa che siamo soprattutto noi a condizionare il nostro benessere psicofisico e la durata della nostra vita. La consapevolezza di sé e una buona dose di “volersi bene” aiutano a vivere meglio e più a lungo e a contrastare le sempre più diffuse malattie comportamentali, quelle cioè generate da modi di agire sbagliati e aggressivi verso l’organismo: fumo, alcol, stress, scarsa attività motoria, inquinamento ambientale e naturalmente, cattiva alimentazione. Una prevenzione efficace parte dalla conoscenza: sapere come è possibile ridurre le probabilità di sviluppare un tumore è il primo passo per mantenersi in salute. Occorre però tenere sempre presente che il rischio è sempre individuale ed è dovuto alla combinazione di diversi fattori, genetici, ambientali, comportamentali e casuali. Lavorando sui fattori prevenibili, come non fumare e svolgere attività fisica – conclude Livini – si potrebbero evitare fino al 50 % circa delle diagnosi di tumore e delle morti per cancro. Da studi epidemiologici pubblicati sulla rivista Annals of Oncology registriamo che dal ’90 ad oggi nell’Unione Europea si sono evitate quasi 6 milioni di morti per cancro, grazie a una maggiore adesione a comportamenti salutari, alla partecipazione alle campagne di screening e ai progressi delle terapie».