PORTO SANT’ELPIDIO – «Il CDA delle Farmacie comunali non può più nascondersi dietro il Presidente Galeota. Tutto il CDA è di nomina politica, esattamente come l’attuale presidente e l’assenza di interventi da parte dei singoli a commento della questione “Philia” dimostra l’accordo e il sostegno alle proposte e alle dichiarazioni del presidente, legittimando il suo operato». Questo scrive in una nota la minoranza consiliare di Porto Sant’Elpidio sula questione delle farmacie comunali.
«L’erogazione stessa del Contributo, infatti, è passata all’interno del CDA, il quale ha sostenuto la promozione dell’associazione Philia, ne ha valutato statuto e missione, ne ha sicuramente supervisionato il materiale prima della sua distribuzione nelle farmacie comunali. Finora, però, i singoli componenti hanno fatto “i pesci in barile”, anzi si sono nascosti dietro il presidente. Quindi significa che per tutti loro è normale che la sede operativa di Philia, indicata sulla brochure distribuita nelle farmacie comunali, finanziata dalle Farmacie stesse, sembri coincidere con l’indirizzo dello studio legale del loro presidente; è normale che il progetto Philia si rivolga a persone dai 50-60 anni in su con malattie gravi al fine di fornire supporto e sollievo ai cargivers e invece nella brochures da loro avvallata si legga anche di consulenza pedagogica in ambito familiare, giuridico e scolastico, sostegno al disagio adolescenziale dei minori, supporto alla genitorialità – continuano -. Un CDA dunque appiattito sulle volontà del presidente e, quindi, inesistente, che non controlla neppure il suo operato e che, al di là di due truccabimbi, realizzati ad Halloween per due anni consecutivi, non ha altre presenze né idee. In questo scenario di sospensione dove si creano nuove pagine su fb a difesa del Presidente Galeota, si accusa la minoranza di voler gettare fango sul Terzo settore, vengono organizzate cene di beneficenza curate anche da Philia a sostegno di altre associazioni cittadine, ci risulta che il sindaco cerchi soluzioni all’interno del CDA stesso, per venire fuori dall’impasse. Quindi in sostanza, Ciarpella vuole dare una “rimestata” e, sempre su proposta di Fratelli d’Italia (ma il sindaco non è un civico?), vorrebbe nominare un nuovo presidente ma di “partito”».
«Ma se si attinge a un componente del CDA che non è stato in grado di esercitare finora un controllo, di esprimere pareri o prendere posizioni differenti dall’attuale presidente, si condannano le Farmacie Comunali all’assenza di slanci e programmazione – concludono -. Sindaco, ci ascolti, meglio azzerare tutto e ricominciare da capo».