Risse, presenza di drogati e clochard reclutato come cuoco: chiuso uno chalet

PORTO SANT’ELPIDIO – Il Questore di Fermo, Luigi Di Clemente, nella giornata di ieri ha decretato la sospensione temporanea della licenza ex art. 100 T.U.L.P.S. di un’attività ubicata a Porto Sant’Elpidio in via Faleria, imponendo la chiusura del locale per 5 giorni.

Nel corso del periodo estivo, che oramai volge al termine, la divisione Polizia Amministrativa della Questura di Fermo, competente in materia ha monitorato, anche avvalendosi della professionalità dell’Ufficio Igiene della locale AST, delle squadre cinofile e del personale interforze, l’attività di trentanove locali commerciali adibiti alla somministrazione e vendita di alimenti e bevande, controllando oltre 270 persone tra avventori e dipendenti.

Nell’ambito dei suddetti controlli, si è resa necessaria la sospensione temporanea della licenza al succitato locale in quanto, lo chalet-bar in questione, era divenuto punto di riferimento per soggetti orbitanti nell’ambiente dello spaccio e del consumo di sostanze stupefacenti oltre che per il perdurare della presenza all’interno dell’attività di avventori con pregiudizi di polizia.

Come se ciò non bastasse, nel corso del periodo estivo, le volanti sono intervenute diverse volte presso lo chalet per sedare liti e risse causate da una cattiva gestione del titolare. In particolare la notte del 6 luglio durante i festeggiamenti per la “Festa del Mare” il responsabile, ha ingaggiato un senza fissa dimora reclutato appositamente per la circostanza e lo ha incaricato di cuocere per tutta la serata carne alla brace destinata ai clienti. Il cuoco improvvisato, abusando delle bevande alcoliche a sua disposizione si è ubriacato e, dando in escandescenza, ha ribaltato il banco di lavoro. Il proprietario dapprima ha cercato di fermarlo con l’aiuto di due pregiudicati presenti in loco ma, visto il peggiorare della situazione, ha deciso di chiedere aiuto della Forze dell’ordine. Sul posto sono giunti tre equipaggi del servizio interforze i quali, con non poca fatica, hanno contenuto il presunto cuoco accompagnandolo successivamente in Questura per ulteriori accertamenti, dai quali è emerso un provvedimento di ammonimento del Questore per motivi familiari.

Il suddetto provvedimento ha lo scopo di garantire l’ordine e la sicurezza dei cittadini e soprattutto delle legittime aspirazioni a vivere in una comunità sicura, ove svolgere ordinatamente le proprie attività, nonché di costruire una garanzia per tutte quelle attività economiche che non rispettano le regole.

Ha altresì la funzione di produrre un effetto dissuasivo su soggetti ritenuti pericolosi i quali da un lato, sono privati di un luogo di abituale aggregazione e, dall’altro, vengono avvertiti che la loro presenza in tale luogo è oggetto di attenzione da parte delle autorità preposte.