FERMO – Scuole, università e imprese: l’incrocio perfetto grazie a Learning By Doing. Il progetto promosso dai Giovani Imprenditori di Confindustria Marche ha visto protagonista la territoriale di Fermo.
Il gruppo guidato dal presidente Gianni Gallucci ha saputo coinvolgere scuole e università in due fasi: da novembre a febbraio per gli incontri all’interno delle sedi didattiche, poi fino a giugno per la creazione dei progetti, attraverso incontri tecnici mirati con gli imprenditori per gli studenti e i professori direttamente coinvolti.
«Questo progetto, che grazie al concorso stimola le idee ha l’obiettivo – spiega Gianni Gallucci Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Fermo – di attivare la sinergia azienda-docente-studente. Ci riesce perché lavora su un piano di reciprocità, creando un linguaggio condiviso e valorizzando il mondo del lavoro e dell’impresa».
Le quattro università marchigiane sono state protagoniste all’interno dei 30 progetti presentati, oltre a dieci scuole marchigiane. Sono stati coinvolti dai Giovani Imprenditori di Confindustria Marche 340 studenti.
Dopo un attenta selezione dei progetti, effettuata dalla Commissione di valutazione composta da Carmina Pinto, dell’Ufficio Scolastico Regionale, Cristiana Costantini della Camera di Commercio delle Marche, e da Michele Barchiesi, formatore e consulente aziendale, è arrivata la premiazione.
Confindustria Fermo ha avuto in finale due progetti. Il primo è “Shoe District “ per il concorso Università con gli studenti Eleuteri Jacopo, Filippetti Luigi, Giantommaso Francesco e il docente Valerio Temperini dell’Università Politecnica delle Marche. Partner imprenditoriale l’azienda Gallucci di Monte Urano.
Il secondo è stato “Impronta digitale molecolare dei materiali plastici per l’industria calzaturiera” per il concorso Scuola con gli studenti Chiara Spreca, Noemi Pieragostini e la docente Teresa Cecchi della classe di Chimica dell’ I.T.I Montani di Fermo. Con loro l’azienda DA.MI di S. Elpidio a Mare. “Mesi di lavoro che dimostrano come – conclude Elisabetta Pieragostini, titolare dell’azienda Dami – Learning by Doing sappia creare una collaborazione reale tra scuola e impresa, creando quel percorso di orientamento sempre più necessario per dare un futuro al nostro territorio”.
A stimolare i partecipanti, conclude Gallucci, non è stato solo il premio del concorso «ma la possibilità di applicare lo studio su tematiche aziendali reali avvicinandoli concretamente al mondo del lavoro».