FERMO – Proseguono le attività degli ex allievi dell’ITET GB Carducci Galilei Cpia e per la stagione 2024-2025, il 29/11/2024, presso l’aula magna “A. Battista” nella sede di viale Trento, il rinnovato sodalizio, guidato da Enrico Paniccià, scopre le carte e apre il sipario con una Lectio Magistralis di Pietro Alessandrini, professore Emerito di Politica Economica presso la facoltà di Economia “Giorgio Fuà” della Università Politecnica delle Marche. Pietro Alessandrini è un professore di lungo corso, da un curriculum stratosferico, un vero e proprio fuoriclasse nel panorama nazionale e internazionale, in materia di Economia Monetaria e Politica Monetaria Europea.
Alessandrini, infatti, è stato uno dei pochissimi allievi eletti di Giorgio Fuà, di quella scuola di Ancona, di cui è stato negli anni testimone promotore in ambito accademico. Tra le sue esperienze troviamo una esperienza professionale nel servizio studi della Banca d’Italia diretto da Carlo Azeglio Ciampi (1970-1974), esperienze di studio e ricerca presso le Università di Oxford, Trinity College e Cambridge e presso la Banca Mondiale. In Ambito accademico è stato direttore del Dipartimento di Economia, preside della facoltà di Economia, segretario generale e vice-presidente della Società Italiana degli Economisti e consigliere di Amministrazione dell’UNIVPM. È stato altresì Direttore della Rivista Italiana degli Economisti, Condirettore della rivista Economia Marche, Reggente della sede di Ancona della Banca d’Italia, Consigliere di Amministrazione della CariFano e della Banca Marche, Coordinatore Scientifico del Progetto Marche + 20 della Regione Marche e Presidente del Comitato Scientifico dell’IRPET, nonché Presidente della Fondazione Giorgio Fuà e Consigliere di Amministrazione dell’ISTAO.
Pietro Alessandrini, nella sua carriera accademica, è stato autore e coautore di 16 libri e 120 saggi in pubblicazioni scientifiche nazionali e internazionali, su temi riguardanti il sistema finanziario italiano, i rapporti banca e impresa, il sistema monetario internazionale, la politica monetaria europea, i distretti industriali, l’evoluzione demografica e la programmazione regionale.
In una aula magna gremita e attenta all’ascolto del prestigioso relatore, i lavori sono stati aperti dall’introduzione del Vice Preside Piero Mennò che ha fatto gli onori di casa. L’Introduzione della serata è stata affidata al Presidente Paniccià, che ha ribadito come l’associazione sia in prima linea nell’organizzare eventi come questo a favore degli attuali studenti e di tutta la comunità scolastica nonché del territorio fermano per ridare alla scuola quanto si è ricevuto, lavorando alla costruzione di un ponte fra mondo del lavoro e studenti.
La relazione del Professore è stata preceduta dall’intervento di due giovani allievi dell’ITET, Francesco Tassi e Pietro Paniccià della 5A AFM, preparati dalle Professoresse Daniela Scartozzi e Maria Assunta Minnucci, che hanno consegnato nelle mani di Alessandrini una serie di interrogativi sull’euro.
Presenti in sala studenti, ex studenti, docenti, ex docenti, i vertici della Carifermo con una delegazione guidata dal Direttore Traini, il Sindaco di Fermo Paolo Calcinaro che ha portato i saluti della città e Carlo Labbrozzi in qualità di Presidente degli ex-allievi del Montani, Istituto a cui Alessandrini è legato per averlo frequentato con 5 anni di permanenza al convitto Montani. Tanti anche gli ex-Allievi dello stesso Alessandrini che sono accorsi all’evento per il piacere di rivedere un Maestro di Vita prima ancora che un Professore.
Alessandrini nella sua relazione “25 anni di euro – Successi, Crisi, Ritardi” ha ripercorso per tappe la storia economica e politica che ha portato alla nascita dell’euro, tracciando una linea del tempo e dello spazio che partendo dalle ceneri della seconda guerra mondiale giunge fino alle attuali crisi internazionali, passando per i passaggi e i principi fondamentali che hanno portato alla ideazione, gestazione e creazione dell’euro.
25 anni di euro, divisi tra una infanzia spensierata e una adolescenza turbolenta, così Alessandrini ha rappresentato due grandi fasi della vita dell’euro dove lo spartiacque è la crisi finanziaria del 2008-2009 che ha aperto le porte ad una serie di crisi successive alcune delle quali ancora in corso.
Alessandrini ha sapientemente spiegato le scelte che la Banca centrale europea ha preso nel corso di questi anni, consentendo a tutti, attraverso grafici e slide, di comprendere i perché di alcune decisioni a tratti impopolari e inspiegabili, ribadendo l’importanza fondamentale di avere una Banca centrale indipendente.
Le conclusioni sono che l’euro, affidato forse a qualche speranza di troppo, e i cui principi fondanti avrebbero bisogno di qualche revisione e aggiustamento per favorire una iniezione di nuova fiducia, resta comunque una grandissima conquista europea di cui essere orgogliosi e da difendere a qualunque costo e con ogni mezzo, mutuando le storiche parole del Governatore Mario Draghi “the ECB is ready to do whatever it takes to preserve the euro. And believe me, it will be enough.”.
Chiaramente Alessandrini nelle sue conclusioni, evidenzia come al fianco della Banca Centrale Europea, manchi ancora una Istituzione politica democratica sovrannazionale capace di unire alla politica monetaria europea una politica fiscale altrettanto europea, sostenuta da un debito pubblico europeo. Insomma tanto è stato fatto, e tanto è ancora da fare, seppur i ritardi nel realizzarlo continuino a cumularsi a discapito del benessere dei cittadini europei.