GROTTAZZOLINA – “Un allenatore è qualcuno che ti dice quello che non vuoi sentire, ti fa vedere quello che non vuoi vedere, in modo che tu possa essere quello che hai sempre saputo di poter diventare.” Quando Tom Landry pronunciò queste parole era già entrato nella Pro Football Hall of Fame, lui che in un lontanissimo 1960 venne nominato allenatore dei Dallas Cowboys e lì rimase per 20 stagioni di fila, vincendo anche il Super Bowl.
Quando il livello tecnico del campionato e dei giocatori si alza, altrettanto deve fare quello dello staff tecnico, non ci sono alternative. Lo sa bene coach Ortenzi, che di anni ne ha 43 e alle spalle ne ha già oltre 20 da allenatore. Sarà l’allenatore più giovane della Superlega italiana, la NFL del volley mondiale tanto per tornare a scomodare il football. Ma non è l’unica rarità, questa. Perché ad aggiungere ulteriore unicità all’esperienza di Grottazzolina in massima serie ci sarà anche un elemento in più: coach Ortenzi, coi suoi 43 anni (quando ne compirà 44 sarà già finito il girone di andata) sarà il più “anziano” del suo staff. Ed a fargli da spalla ci sarà ancora, immancabilmente, Mattia “Paz” Minnoni, di un anno più giovane ma che la maglia grottese ce l’ha ormai tatuata sul petto dal 1998, ben prima che nascessero diversi componenti del roster.
«Pronunciare la parola Superlega fa tremare le gambe e battere forte il cuore» – racconta Minnoni. «Provo grande felicità, tocchi l’apice di qualcosa che sognavi sin da bambino. Ora quel sogno è assoluta realtà, è straordinario. Alcuni di noi hanno vissuto la rinascita dal primo momento in cui è nata M&G Scuola Pallavolo fino ad ora, è una cosa che puoi provare a spiegare ma quello che hai dentro lo puoi solo sentire. Sarà un’esperienza tutta da vivere, non è tanto fare l’allenatore in Superlega, questo discorso vale per tutti, per ciascuno di noi vivere questa esperienza da protagonisti è qualcosa di straordinario, dal primo allenatore all’ultimo dei collaboratori tutti devono viverla come un sogno che si realizza».
Il livello sale sotto ogni punto di vista, e lo staff si amplia: ad affiancare la coppia composta da Ortenzi e Minnoni ci sarà infatti ancora Andrea Nicolini, mentre Francesco Pison focalizzerà ulteriormente il proprio impegno in prima squadra nella duplice veste di allenatore e preparatore atletico, con Gabrio Piozzi confermato nel ruolo di scoutman e video match analyst. Un gradito ritorno invece quello di Massimo Gaspari, altro veterano di Grottazzolina che rientra in veste dirigenziale, a supporto del gruppo squadra come “link” ideale tra giocatori e società.
«L’ampliamento dello staff è cosa dovuta» – continua Minnoni – «io stesso rinuncerò a giocare per dedicarmi in pieno alla Superlega. La categoria necessità di non dare niente per scontato, più occhi ci sono e meno cose vengono lasciate al caso. Già lo scorso anno siamo saliti di livello in tante piccole cose che poi ci hanno portato a questo risultato, in Superlega a maggior ragione i particolari contano, siamo chiamati a fare un ulteriore salto di qualità sotto tanti punti di vista e anche come staff dovremo essere ancora più squadra».
Attenzione massima, e consapevolezza che ci saranno anche delle difficoltà da superare insieme: «Ne siamo consci, soprattutto all’inizio sarà difficile adattarsi a questo livello, farlo nel più breve tempo possibile sarà la chiave. Il bello è esserci, vivremo questo momento nel bene e nel male, e non vediamo l’ora. Quando parlo con le persone che mi chiedono della squadra, com’è stato formarla… racconti, ma poi riflettendo ti sembra di narrare una favola. Le racconti come se fossero normali, ma dentro ti dici Non ci posso credere, sto parlando di Superlega».
E non manca un tuffo nel passato, che Minnoni ha ancora bene impresso nella mente: «Ero in prima squadra quando nel 1999-2000 sfiorammo l’obiettivo A1, e devo dire che da quando abbiamo fatto la promozione finalmente mi sono tolto un grande peso. Sono contento perché non penserò più a quell’annata, una squadra a cui sono molto legato ma ora finalmente potrò ripensare a quella stagione con un ricordo più tenero e sereno, tutto il peso finalmente è svanito».
Essere finalmente quello che hai sempre saputo di poter diventare, per tornare all’apertura. Aveva ragione Landry, ora non rimane che vivere il sogno. Tutti insieme.